Rimpiangere, celebrare, imparare è una pratica della Comunicazione Nonviolenta. Riconoscere cosa è stato, come è stato, come ci sentiamo oggi ripensandoci, cosa è ancora vivo in noi, celebrando l'esperienza con la consapevolezza di ciò che abbiamo appreso. Le celebrazioni degli avvenimenti è molto cambiata nella società di oggi, soprattutto degli eventi dolorosi, il filosofo Byung-Chul Han definisce questa tendenza algofobia, paura generalizzata del dolore ("La società senza dolore"). Uno degli scopi della Comunicazione Nonviolenta è creare una connessione compassionevole prima di tutto verso noi stesse, poi verso le altre persone, lasciando i giudizi, i sensi di colpa, ma portando "il lutto" del rimpiangere le nostre azioni dando empatia a noi stesse e verso il bisogno che abbiamo soddisfatto. Il dolore che sentiamo nell'auto-giudizio, lascia spazio all'auto-empatia e all'empatia per l'altra persona. In questo spazio possiamo toccare il cambiamento pacifico del nostro modo di pensare e di comunicare, a mettere in pratica nel quotidiano il parlare e pensare pace, grazie.
Consiglio di lettura "M.Rosenberg "Le tue parole possono cambiare il mondo" Esserci Edizioni